Apri Instagram, “scrolli” nel feed come tuo solito e anche oggi hai visto la tua dose di influencer non richiesti che ti sbattono in faccia la loro bella vita in giro per il mondo.
Ti fermi un attimo, ti viene il dubbio di aver appena visto qualcosa di strano, qualcosa di insolito, qualcosa che non ti suona.
Torni nel tuo feed, e ti salta all’occhio un’influencer che si sta facendo un selfie in centro a Venezia, molto, ma molto familiare.
Guardi meglio ed è lei, deve essere lei.
Non può essere lei, eppure è lei.
La Venere del Botticelli si è trasformata in un’influencer che, stufa della Galleria degli Uffizi, ha deciso di iniziare a viaggiare per il Belpaese e “Instagrammare” le altre bellezze sue conterranee.
Italia: Open to Meraviglia
Questo è il nome della nuova campagna di promozione turistica realizzata dal Gruppo Armando Testa in collaborazione con il Ministero del Turismo.
No, non siamo nell’ennesimo articolo che insulta il governo (anche se…), quello che è successo con questa campagna ha tutto a che fare con la tua attività e con i rischi che corre.
Quindi leggi con attenzione, non siamo qui (solo) a fare battute sulla Santanchè (sarebbero molto divertenti, ti avverto).
Mi piacerebbe, attraverso questo errore madornale, perché di tale si tratta, farti capire perché una PMI non deve prendere ispirazione da situazioni del genere.
L’operazione dell’Agenzia Armando Testa, alla quale è stato affidato questo progetto, era quella di riferirsi ai turisti stranieri per promuovere la nostra terra.
Risultato: un mare di polemiche.
Questa metamorfosi della Venere, tra gaffes varie e “lettere di scuse” (con mille virgolette sulle scuse, che hanno forse peggiorato la situazione), è riuscita a diventare (permettetemi la licenza poetica) un fuori luogo comune.
L’Italia, con questa campagna, viene presentata attraverso riprese di monumenti, paesaggi e altri luoghi di interesse che la moderna Venere dovrebbe promuovere attraverso i suoi canali social.
Però qualcosa è andato storto.
La campagna si è rivelata un disastro sotto tutti i punti di vista!
Si parte dal dominio italiano del sito “opentomeraviglia.it” che al lancio della campagna è rimasto inspiegabilmente libero.
Dominio tempestivamente acquistato da una Web Agency di Mugello che è riuscita a beffare nientepopodimeno che il Ministero del Turismo.
Chapeau, direi…
Chapeau, o meglio “Cappello”, come direbbe Armando Testa
Altro grosso pasticcio sono state appunto le traduzioni grossolane dall’italiano al tedesco, presenti all’interno di “Open to Meraviglia”.
Iniziamo col dire che la campagna è stata tradotta soltanto in tre lingue: inglese, tedesco e spagnolo.
Si è tralasciata non si sa perché, su tutte, il Mandarino, che fino a prova contraria è ancora la lingua più parlata al mondo.
Massì, per quest’anno i Cinesi andranno in vacanza nel Wyoming, tanto non ci servono i loro soldi.
Traduzioni in tre lingue che sono subito diventate due.
La versione Italiano/Tedesco del testo è stata prontamente eliminata qualche giorno dopo il lancio della campagna “causa strafalcioni”.
Non tra le migliori traduzioni che abbia mai visto, ecco.
Per farti un esempio, città italiane come Prato e Camerino sono state rispettivamente tradotte in “Rasen” e “Garderobe”, letteralmente prato (quello con l’erba) e camerino (quello in cui ci si cambia) in tedesco.
Non poco imbarazzo, ecco.
Brindisi è addirittura stata tradotta in “Toast”, e a questo punto, per buttarla in caciara avrebbero potuto chiamarla “Cin-cin” che almeno fa ridere, come ha detto la Littizzetto a “Che Tempo Che Fa”.
Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere.
Diluvio di altri errori:
Pare che i nostri “amici” non si siano limitati a queste, già più che gravi, sviste.
Sembra infatti che le immagini della Venere siano prese da cataloghi gratuiti in rete, le foto siano in bassa risoluzione perché condivise con Whatsapp (e nemmeno rinominate per nasconderlo) e il tocco di classe, la giocata del fenomeno, sono dei frame video acquistati da una piattaforma stock, dove le riprese arriverebbero da una cantina slovena.
A qualcuno forse manca un po’ di Istria…
In questo disastro mediatico sotto gli occhi di tutti, il Gruppo Armando Testa, viste le numerose critiche ricevute, non ha pensato due volte a pubblicare immediatamente una lettera di “rullo di tamburi” RINGRAZIAMENTO.
“La Armando Testa ringrazia…”
Così cominciano le giustificazioni di Armando Testa.
Giustificazioni che, se possibile, sono ancora peggiori della campagna stessa.
e continua…
«Quando una campagna di promozione turistica rompe il muro dell’indifferenza e riesce a dar vita in soli 5 giorni da “Italia. Open to Meraviglia” ad un dibattito culturale così accesso, rappresenta sempre qualcosa di positivo. Grazie per le migliaia di commenti, meme, appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana».
Riassunto del ragionamento? (e qui arriva la parte interessante)
Il solito, unico, triste esito all’italiana:
“Bene o male, l’importante è che se ne parli”
- Hai lanciato una campagna molto importante per esportare al meglio l’immagine della nostra Italia.
- Hai commesso innumerevoli errori e imprecisioni sotto gli occhi di tutti.
- Il tuo spot è stato addirittura cancellato dal sito del governo
Ma si è parlato del tuo lavoro, il topic è scoppiato in tendenza e i riflettori si sono accesi sulla tua agenzia, questo ti basta per mostrare a tutti quanto tu sia felice della tua visibilità.
“In futuro, tutti saranno famosi per 15 minuti”
Pensa caro Andy, quei 15 minuti a qualcuno addirittura bastano…
Daniele Chieffi, tra i maggiori esperti di comunicazione in Italia, ha dato una bella e decisa risposta a questa lettera del Gruppo Armando Testa.
“Non credo che dare degli stupidi a tutti quelli che ti criticano sia una mossa saggia.”
Dice, riguardo al tono utilizzato nella lettera di ringraziamento, in cui l’agenzia, in modo ironico, ma fatemelo dire, poco simpatico, fa allusione al fatto che da un giorno all’altro siano tutti diventati dei creativi.
“Grazie per le migliaia di commenti, meme, appassionate discussioni di questi ultimi giorni: ci hanno fatto sentire davvero la più grande agenzia italiana con un immenso reparto creativo di milioni di persone al lavoro sullo stesso concetto.”
Sarebbe bastato un semplicissimo “Scusate, errore mio.”
E invece si è preferito fare gli orgogliosi e mostrare di aver vinto, nonostante tutto.
Non fraintendetemi, non ho nulla contro il Gruppo Armando Testa, sia mai…
Ma contro questo modo di ragionare tutto italiano, sì.
“In comunicazione, se le audiences capiscono qualcosa di diverso da quello che vuoi comunicare, è il comunicatore che sbaglia non il pubblico.”
Sempre Daniele Chieffi, dal suo profilo Facebook.
L’idea di partenza era comunicare con una tua operazione, in questo caso, la promozione turistica di un paese.
La realizzazione dell’idea è palesemente fallita.
Il risultato che ne è uscito è una bomba mediatica che ti ha fatto notare da tutti, ma per il motivo sbagliato.
Visibilità ottenuta? Molta, per l’amor di dio…
Obiettivo raggiunto? Neanche per sogno.
“Bene o male, l’importante è che se ne parli” è un ragionamento che equivale a una condanna, soprattutto per chi non ha i mezzi necessari per “fallire” una campagna di tale portata, come appunto il Gruppo Armando Testa.
Questa operazione è il perfetto
Cattivo esempio per una PMI.
L’Armando Testa è uno dei gruppi pubblicitari più grandi in Italia.
Possiamo dire che non abbia per forza bisogno di strategia ben mirate per fatturare.
A quel livello possono fare un po’ quello che vogliono, ecco.
Tu no!
Tu non puoi permettertelo. Nemmeno io posso permettertelo!
Quelli come noi devono pensare a portare a casa il pane e arrivare alla vendita concreta.
Se pensi che spendere 9 milioni per una campagna di visibilità sia una follia del governo italiano che non ti riguarda, stai attento.
In realtà è esattamente lo stesso identico processo mentale che metti in atto ogni volta in cui, per aumentare i tuoi clienti, ti rivolgi a un Social Media Manager.
Ogni volta che un imprenditore per qualche follower e qualche like in più hai speso cifre folli sta facendo come il governo italiano.
Lo stesso identico esempio negativo di prima, ma in piccolo (non così in piccolo per te).
Del tuo prodotto non bisogna parlare, il tuo prodotto va venduto!
Noi poveri mortali che non abbiamo fondato le nostre aziende nei garage della Silicon Valley, dobbiamo cimentarci con il vero marketing.
Anziché ostinarsi a sbattere la testa nel solito spigolo di nome “visibilità”, è necessario mobilitarsi con delle attente strategie per l’
Acquisizione clienti
Acquisizione di clienti veri, concreti, quelli che spendono “i big money”.
Quali sono i passi che dovresti seguire (invece di investire soldi in attività social)?
Il primo passo per ottenere nuovi clienti è, di base, la Lead generation.
Questa ti permetterà di raccogliere i dati dei potenziali clienti in modo di poterli contattare con mail e/o inserzioni personalizzate per convertirli.
Un programma efficace di Referral, è fra i più validi elementi di vendita e conversione. Le raccomandazioni dei tuoi clienti sono un meccanismo naturale che la gente tiene sempre molto in considerazione.
D’altronde, se un tuo amico ti consigliasse un prodotto o un servizio, probabilmente lo ascolteresti.
Upsell e Cross Sell sono entrambe operazioni che possono portare grandi benefici ad entrambe le parti.
Con l’Upsell, al cliente si propone l’acquisto di una quantità maggiore di prodotto (es. estensione di garanzia) cosicché tu ti possa garantire più margine sul suo acquisto.
Con il Cross Sell, invece, si va a proporre al cliente un prodotto complementare a ciò che ha acquistato. Tecnica comune delle compagnie aeree, quando ti propongono la scelta in pianta del tuo posto, con un prezzo maggiorato.
Aumentando la quantità e la varietà di prodotti e servizi acquistati dai tuoi clienti, riuscirai a consolidare i tuoi rapporti con loro, fidelizzandoli e aumentando non di poco il loro valore d’acquisto.
Se ti stai chiedendo se è finita la lista della spesa, la risposta è “più o meno”, ma per oggi possiamo fermarci qui.
So che è abbastanza spaventoso trovarsi davanti a questo elenco infinito di cose, ma non è necessario che tu le faccia da solo.
Per la buona riuscita di una strategia, hai bisogno di un meccanismo ben oliato che sia in grado di arrivare ai tuoi obiettivi.
Un vero e proprio Ecosistema di Marketing.
Per risolvere i problemi di imprenditori come te, che tendenzialmente non hanno nemmeno tempo né (giustamente) le competenze per stare dietro a così tanti aspetti, ci siamo noi.
È normale che tu non sappia fare tutto ciò che serve per creare un ecosistema di marketing, io non so fare impianti dentali (ma nemmeno mettere un chiodo).
Per questo è nato Marketi
Marketi esiste per questo. Un team specializzato che lavora insieme per portarti nuovi clienti e far sì che questi rimangano nel tempo.
Non c’è una singola competenza che ti svolta la vita, non c’è una singola campagna che rivoluziona la tua azienda, ma quello che devi fare è creare un intero ecosistema.
Puoi farlo da solo, acquisendo competenze di:
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